In cosa consiste: l’SDG 2 intende porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile. Ad oggi, una persona su nove è sotto-nutrita (ossia non ha cibo a sufficienza per condurre una vita attiva, sana e produttiva) e la malnutrizione è corresponsabile – al livello globale – del 45% di tutte le morti infantili sotto i 5 anni. La fame è una conseguenza diretta della povertà, della mancanza di infrastrutture agricole e dell’aumento dei prezzi degli alimenti sul mercato internazionale. Il cambiamento climatico comporta un aumento del rischio di inondazioni e siccità, fenomeni che provocano la riduzione delle risorse naturali indispensabili per l’alimentazione. L’SDG 2 vuole porre fine alla fame attraverso quattro azioni: assicurare a tutti l’accesso ad una nutrizione sana e sufficiente; favorire la sostenibilità dei sistemi di produzione degli alimenti, migliorando la produttività, la resilienza e la qualità del lavoro agricolo; potenziare i mercati dei prodotti alimentari basilari al livello mondiale.

Ruolo delle imprese: per supportare l’SDG 2, le imprese possono, anzitutto, impegnarsi nella ricerca di tecnologie agricole innovative e nella diffusione di pratiche sostenibili relative alla produzione di alimenti anche nella propria catena di fornitura. Esse possono, inoltre, impattare positivamente sulle popolazioni locali, favorendo l’accesso ad un’alimentazione sana. Nonostante le imprese maggiormente coinvolte in questo obiettivo siano quelle che operano nel settore agricolo, tutte le aziende possono impegnarsi nella lotta alla fame. Scheda di approfondimento

Come misurare il contributo delle imprese: alcuni indicatori specifici per monitorare questo obiettivo, includono: percentuale dei volumi di spesa in accordo con le norme internazionali di produzione responsabile; quantità e qualità delle politiche e delle azioni di informazione e comunicazione rivolte ai consumatori sugli ingredienti e gli aspetti nutrizionali degli alimenti prodotti.

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