gcniLa Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) è lo strumento di cui la Comunità internazionale, nel 1992, si è dotata per affrontare il tema dei cambiamenti climatici con una prospettiva globale. Il Protocollo di Kyoto, siglato dalle parti nel 1997, ne ha rappresentato il primo strumento attuativo. Esso introdusse, come elemento essenziale nella transizione verso modelli economici sostenibili, un meccanismo di regolazione basato su strumenti di mercato. Dalla sua sottoscrizione in poi, numerosi Governi di tutto il mondo hanno lavorato alla definizione ed implementazione di meccanismi di mercato finalizzati alla riduzione delle emissioni di CO2.

Nonostante il ruolo, crescente e riconosciuto, dei meccanismi di mercato nel processo di mitigazione del clima e nonostante la richiesta avanzata dal settore pubblico e privato di inserimento del carbon pricing all’interno dell’accordo di Parigi, l’Accordo sul clima siglato nel dicembre scorso fa riferimento al carbon pricing solo all’interno di una sezione del testo di natura politica e non vincolante. In tale passaggio dell’Accordo, si afferma che i paesi "riconoscono l’importanza di fornire incentivi alle attività di riduzione delle emissioni, tra i quali vi sono strumenti come le politiche interne nazionali ed il carbon pricing".

Lo scorso 4 maggio, raccogliendo la sfida globale e con l'obiettivo di creare un contesto favorevole e coerente agli impegni presi, il Direttore Esecutivo dell’UN Global Compact - Lise Kingo - ha invitato le aziende a fissare, su base volontaria e in modo progressivo, il “proprio” carbon price ad un minimo di 100$/ton*. L’annuncio è stato fatto in seguito alla storica sottoscrizione dell’accordo di Parigi, avvenuta, per mano di più di 165 Paesi Membri dell’ONU, lo scorso 22 aprile a New York.

carbon pricing

La soglia minima dei 100 dollari è stata individuata a seguito di un intenso lavoro che ha coinvolto più di 70 aziende impegnate nell’adozione di un carbon price e intenzionate ad integrare lo stesso nelle strategie aziendali di lungo termine e nelle decisioni di investimento. In particolare, i 100$/ton sono stati riconosciuti come il minimo necessario "per stimolare l'innovazione, sbloccare gli investimenti e innescare una trasformazione dei mercati in linea con il percorso verso la riduzione da 2 a 1,5 gradi Celsius". Il Global Compact delle Nazioni Unite chiede con forza alle aziende, in particolare a quelle impegnate nell’iniziativa Caring for Climate”, di essere proattive nell'adozione dello sfidante target di un “carbon price at a minimum of $100 per metric ton over time”.

* L’Emissions Trading Scheme dell'Unione europea, attualmente il più grande mercato di CO2 al mondo, ha assistito a una vertiginosa diminuzione dei prezzi/ton di Co2 che sono passati da circa 30 €/tonnellata nel 2008 a 5 euro/tonnellata nel 2014. Un prezzo così basso non favorisce il perseguimento degli obiettivi per i quali è stato creato il mercato: promozione degli investimenti in tecnologie sostenibili e low carbon, riconoscimento alle aziende che producono con modalità più efficienti.

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