L’anno che sta volgendo al termine da una parte ha visto il graduale allentamento delle misure restrittive connesse alla crisi pandemica, dall’altra ha drammaticamente registrato il ritorno della guerra nel continente europeo. La deflagrazione del conflitto in Ucraina ha provocato un’ulteriore emergenza umanitaria e la movimentazione di oltre 7,4 milioni di persone secondo i dati più recenti dell’UNHCR. Persone che hanno perso la propria casa, il proprio lavoro e, quindi, un reddito.

Ogni guerra, in corso al livello globale, rallenta il cammino verso lo sviluppo sostenibile, sia sul piano sociale facendo crescere la povertà e la condizione di fragilità umana con la distruzione delle infrastrutture e dei servizi di base, sia su quello ambientale con un aumento delle fonti di inquinamento e la distruzione di aree naturalistiche e biodiversità. Le ripercussioni economiche non possono che essere enormi poi, con la chiusura o interruzione di quasi tutte le attività produttive sul territorio interessato dal conflitto unitariamente ad un’ondata di inflazione, instabilità, difficoltà nei trasporti e scarsità di approvvigionamenti sui mercati internazionali.

Tutti gli SDGs, indicati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, risultano quindi compromessi in uno scenario di questo tipo. In particolare, gli obiettivi 2, 3, 6, 13, 14 e 15, che afferiscono alle condizioni di vita sulla terra e sott’acqua.

L’UN Global Compact Network Italia, nel 2022, ha portato avanti le sue attività mantenendo un’attenzione costante sulle evoluzioni del conflitto in Ucraina e sostenendo la campagna in supporto alla popolazione in Ucraina promossa dall’UNHCR, con l’esito positivo di aver coinvolto diversi suoi aderenti business nell’iniziativa benefica.

Questo anno, seppur così difficoltoso, chiude con circa 100 nuove realtà aderenti alla rete italiana dell’UN Global Compact e con più di 35 iniziative di dialogo culturale, approfondimento tematico, formazione e peer-to-peer learning realizzate per i nostri partecipanti. Due sono le pubblicazioni originali prodotte nel 2022 sui temi della decarbonizzazione e del coinvolgimento delle filiere nelle strategie aziendali di sostenibilità. I due Position Paper, che insieme hanno raccolto oltre 50 experience di corporate sustainability, sono stati presentati al pubblico italiano ed internazionale nell’ambito di prestigiose occasioni: EXPO Dubai 2020, insieme al Padiglione Italia, nel mese di gennaio; il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, tenutosi ad ottobre a Milano; COP27 a Sharm el-Sheikh, di metà novembre, agendo in sinergia con l’UN Global Compact. È sensibilmente cresciuta, inoltre, negli ultimi dodici mesi la collaborazione con i media italiani (stampa, radio e TV) e le occasioni di visibilità per il Network e, quindi, per i temi e gli obiettivi che ci stanno a cuore.

Il CEO Meeting di Milano a maggio e l’SDG Forum di Torino ad ottobre, entrambi giunti alla settima edizione, hanno confermato l’impegno di tutti i livelli aziendali – dalla leadership ai practioner della sostenibilità -, sull’SDG 13 e la decarbonizzazione (fino all’ambizioso obiettivo net-zero), ma anche per la costruzione di città sostenibili tramite azioni di inclusione, rigenerazione e riqualificazione urbana, come indicato dal Goal 11.

Infine i due Accelerators (Climate Ambition e Target Gender Equality), promossi insieme ai colleghi di UN Global Compact Office e orientati a dare nuova propulsione all’impegno del settore privato nella lotta al cambiamento climatico e per l’affermazione della parità di genere. Nel 2022, più di 80 aziende hanno aderito complessivamente ai due percorsi di accelerazione, partecipando con motivazione e spirito proattivo, e aprendo così la strada all’adozione di obiettivi sempre più audaci.

Come UNGCN Italia, affrontiamo il nuovo anno consapevoli di come la recente approvazione della direttiva europea sul reporting non finanziario, costituisca un passo cruciale nella direzione indicata dall’Agenda 2030 ONU. La direttiva estende, infatti, l’obbligo di rendicontazione sulla sostenibilità a tutte le grandi imprese, banche e assicurazioni europee quotate o non quotate, nonché a tutte le società quotate (anche piccole e medie) con la sola eccezione delle micro-quotate, prevedendo per le PMI un trattamento differenziato riferito a specifici standard secondo il criterio di proporzionalità. Per l’UN Global Compact e in particolare i suoi Network europei, tali novità legislative rappresentano un driver fondamentale per riuscire a coinvolgere, nel prossimo futuro, sempre più aziende nella “giusta transizione” di cui siamo promotori. “Just Transition” che non si riferisce solo all’ambiente e alla protezione del Pianeta in cui viviamo, ma che guarda sempre più alle Persone, alle comunità locali e alla società globale.

Marco Frey
Presidente, UN Global Compact Network Italia

 

 

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