Nelle grandi città del mondo occidentale è in atto una progressiva integrazione delle diverse reti tecnologiche che erogano servizi primari. Le reti di telecomunicazione, dell’energia, dei trasporti, dell’acqua ecc. tendono sempre più verso un modello funzionale interdipendente, determinando un nuovo assetto tecnologico della città che con sintesi molto efficace è stato definito smart city, cioè città intelligente. In questo quadro si colloca l’iniziativa lanciata ad ottobre 2014 da Acea Ato2, la società controllata da Acea spa che gestisce il Sistema Idrico Integrato nel territorio della ex Provincia di Roma. Si tratta di un piano per realizzare 120 “Casa dell’Acqua” entro il 2017, con un finanziamento di circa 3 mln €. L’obiettivo è di rispondere con spirito innovativo alla richiesta dei Comuni serviti mantenendo viva la tradizione “romana” delle fontane cittadine. Le “Case dell’Acqua” sono in effetti una evoluzione delle tradizionali fontane pubbliche, in particolare dei “nasoni” tanto cari ai cittadini romani, trasformate in veri e propri impianti telecontrollati in grado di erogare gratuitamente non solo acqua di rete naturale, ma anche frizzante refrigerata di qualità certificata.

Ciascuna “Casa dell’Acqua” può erogare fino a 180 l/h e, tramite plug-in, consentire anche la ricarica di dispositivi elettronici mentre un Monitor informativo aiuta l’utente a rendere meno noiosa l’attesa. Ad oggi sono state installati 45 impianti, di cui 18 nel territorio di Roma Capitale, 27 negli altri comuni serviti.

Primi risultati (*) ottenuti in 18 mesi di esercizio:

  • Erogati 4,5mln di litri: 1,5 acqua liscia e 3 frizzante
  • Generato risparmi per utilizzatori per circa 800.000 €
  • Evitato emissioni CO2  per circa 182 t
  • Risparmiato circa 56 t di plastica
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