La bon't worry INGO, che lotta contro le violenze di genere in Italia e nel mondo, durante il COVID-19, ha voluto mantenere il servizio di primo intervento attivo h24 per tutte le vittime che, rinchiuse in casa con i propri aguzzini, senza distinzione di sesso e di età, con una maggiore attenzione verso i bambini, sono oggi a forte rischio. La bon't worry ha dovuto diminuire i servizi sempre offerti, impedendo una epidemia che sarebbe risultata essere rischiosa per tutti gli ospiti all'interno. Prima della fine di febbraio, ha diviso le ragazze, le mamme con i piccoli ospiti in protezione nella casa protetta, chiudendo la struttura, non essendo pronti a garantire le indicazioni indette dal Governo e dal comitato scientifico. I servizi attivi, come il primo intervento si sono aggravati inoltre, per la difficoltà di raggiungere le vittime, acutizzata maggiormente dalla riduzione di fondi che questo periodo ha portato. 

Il servizio del dipartimento di Psicologia/Psichiatria è rimasto attivo solo da remoto.

La bon't worry, oltre che lottare per le vittime a stretto contatto con le Autorità italiane ed estere, ha sempre lavorato per impedire che molte cause principali, che innescano la violenza da parte di un predatore, potessero aggravarsi da concause come, il sostentamento economico, la perdita del posto di lavoro che toglie loro la dignità, la serenità, l'impossibilità di poter sostenere la propria famiglia e i propri figli.

Per questo motivo, durante questo periodo, il direttivo e tutte le responsabili, sostengono famiglie dalle prime necessità, come spesa, luce, affitto, essendosi trasformate in vittime sociali.  La bon't worry oltre che cercare di svolgere sempre al meglio e con pochi fondi i propri servizi, anche in questo grave periodo, ha studiato ed organizzato un progetto nazionale ed internazionale per il recupero di aziende, posti di lavoro, materie prime dei paesi dove la bon't worry è presente e non, organizzando la registrazione in altri paesi per ampliare il raggio di azione. Le sedi organizzative, da sempre, sviluppano e recuperano le piccole e medie imprese, l'artigianato, l'agricoltura aprendo inoltre, nuovi mercati.  I posti di lavoro e l'educazione scolastica, sono la base per una formazione mentale e personale di una società che si cerca di recuperare nel rispetto dei diritti umani. La bon’t worry ha incominciato a ricevere adesioni da investitori internazionali, ma è anche alla ricerca di aziende Italiane che vogliano essere parte del progetto.

 

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Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”

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