Intervista a Francesca Martucci – Sustainability Specialist in Pirelli & C.
1. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, lanciata dalle Nazioni Unite nel 2015, è ormai riconosciuta - diffusamente - come principale framework e linea guida per una trasformazione dell’economia e delle società nel rispetto dei diritti umani e del lavoro, dei principi di dignità, eguaglianza e non discriminazione, dell’ambiente. Come Sustainability Specialist e appassionata dei temi, può spiegarci quali sono – secondo lei - i reali punti di forza di questo strumento di promozione ed implementazione dello sviluppo sostenibile?
Il 2015 ha segnato un momento di grande cambiamento per il mondo della sostenibilità. L’esperienza maturata con i Millennium Development Goals ha portato al coinvolgimento nella definizione di Obiettivi Globali un maggior numero di attori e tale scelta si è dimostrata vincente. Le consultazioni hanno portato alla definizione di 17 obiettivi chiari, condivisi e misurabili: i Sustainable Development Goals (SDGs). La pubblicazione dei 169 target sottostanti gli SDGs ha permesso una maggiore comprensione di questi ultimi fornendo ai soggetti destinatari spunti concreti su come contribuire attivamente al loro raggiungimento. Tra questi, al settore privato è stato riconosciuto un ruolo chiave accanto agli Stati Membri fin dal momento di definizione dei target. Il maggiore coinvolgimento delle aziende ha portato a una maggiore visibilità di queste tematiche nell’ambito di eventi e dibattiti pubblici, nonché sui social media. Ciò ha permesso di raggiungere un’audience molto ampia rispetto al passato e tante persone, anche individualmente, hanno deciso di attivarsi e diventare promotori degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
2. Il concorso SDG Pioneers – promosso e coordinato a livello globale dal Global Compact delle Nazioni Unite – ha puntato quest’anno a riconoscere e valorizzare l’impegno degli Young Business Leader (under 35) per lo sviluppo sostenibile. Secondo lei, in che modo uno Young Professional può contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’azienda in cui è attivo?
Uno dei vantaggi di essere una millennial è certamente quello di crescere in un mondo che attribuisce un ruolo chiave alla sostenibilità. Ricordo quando questi temi, con il lancio dei Millennium Development Goals, venivano approcciati per le prime volte dai telegiornali e - anche se meno di quanto lo sia oggi - la sostenibilità faceva già parte della mia vita. Cinque anni fa, al termine degli studi, ho avuto l’opportunità di portare avanti il mio interesse per queste tematiche all’interno di Pirelli, azienda in cui la sostenibilità è pienamente integrata alla strategia di business. Proprio grazie a questa integrazione, ho la possibilità di confrontarmi quotidianamente con colleghi appartenenti a diverse direzioni aziendali (acquisti, salute e sicurezza, governance, risorse umane…) lavorando alla definizione degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’azienda. Il tutto nella consapevolezza che le attività che vengono implementate concorrono anche al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
3.Guardando al suo lavoro in Pirelli & C., c’è un progetto o un’attività - su cui è stata/è attualmente impegnata e a cui riconosce particolare valore o impatto - di cui vuole parlarci?
Un progetto molto importante a cui lavoriamo da alcuni anni riguarda la sostenibilità della catena di fornitura della gomma naturale. Nato con l’obiettivo di promuovere e sviluppare un approvvigionamento sostenibile e responsabile lungo l’intera catena del valore, ha visto nell’autunno 2017 la pubblicazione della “Sustainable Natural Rubber Policy” e nel 2018 il relativo “Manuale di Implementazione” e un Piano di attività pluriennale. Il tutto elaborato attraverso un costante dialogo multi-stakeholder che ha coinvolto ONG internazionali, i nostri principali fornitori di gomma naturale, commercianti e coltivatori, clienti automotive, organizzazioni multilaterali e internazionali. Tra i temi affrontati da questi documenti ci sono la tutela dei diritti dei lavoratori e delle popolazioni indigene, il divieto di deforestazione per preservare il capitale ambientale e le biodiversità, nonché il supporto a uno sviluppo responsabile e durevole delle comunità ed economie locali. Gestire responsabilmente queste tematiche e riuscire ad avere impatti rilevanti e duraturi, richiede il mantenimento di una visione di lungo periodo e l’unione delle forze con i principali attori della catena del valore. Tra gli SDGs impattati da questo importante progetto si possono, infatti, menzionare il numero 8 – lavoro dignitoso e crescita economica - il numero 15 – la vita sulla terra – e il numero 17 – partnership per gli obiettivi.
Nel maggio 2019, le attività sono proseguite con la creazione della piattaforma digitale “Being Fast Takes Time”, dedicata alla condivisione di immagini, video e suoni che raccontano la vita nelle piantagioni di gomma naturale del sud-est asiatico e nata per promuovere la conoscenza di un mondo tanto prezioso quanto fragile che necessita di uno sviluppo responsabile e sostenibile.
Tra le attività a supporto dei nostri fornitori in programma per il 2019 c’è l’organizzazione di sessioni formative dedicate all’implementazione dei contenuti della Policy lungo l’intera catena di fornitura, sino alle piantagioni.
4. Aderendo al Global Compact delle Nazioni Unite, un’Azienda s’impegna oltre che a rispettare anche a promuovere i principi dello sviluppo sostenibile. In che modo, ha preso parte a questo sforzo di sensibilizzazione interna ed esterna sui 10 Principi del Global Compact e gli SDGs?
Una parte del mio lavoro consiste nella preparazione ed erogazione di corsi di formazione interna, nonché esterna a studenti universitari e professionisti sulle tematiche di sostenibilità. In queste occasioni affronto la tematica degli SDGs mostrando le molteplici connessioni esistenti con le attività dell’azienda. Tra i principali messaggi che condivido c’è l’importanza del ruolo delle partnership: essere sostenibili significa non solo garantire il rispetto dei principi del Global Compact e degli SDGs all’interno dell’azienda, ma anche lavorare con partner, peers, clienti e società civile per assicurarsi che gli stessi principi siano alla base di uno sviluppo condiviso, solido e duraturo.