L'empowerment delle donne è un driver cruciale per lo sviluppo sostenibile e la «just transition» verso il mondo equo, inclusivo e prospero disegnato dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Con questo incipit, si è aperto il quinto Business & SDGs High Level Meeting promosso in modalità mista dal Global Compact Network Italia in collaborazione con Edison, e dedicato al tema «Colmare il divario della parità di genere: il ruolo delle imprese».
Per la parità di genere, resta però ancora molto da fare. In Europa, le donne guadagnano il 16% in meno rispetto agli uomini e, negli ultimi 5 anni, questo divario non ha accennato a diminuire (fonte: Comitato Economico Europeo). Nel nostro Paese le donne faticano, più degli uomini, ad entrare nel mondo del lavoro, a realizzare piani di carriera soddisfacenti e continuano ad essere troppo spesso soggette a discriminazioni, pregiudizi e violenze.
Nel 2019 l’Italia è scesa al 76° posto del Global Gender Gap Report, ben sei posizioni più in basso rispetto al 2018.
“La parità di genere è un diritto umano fondamentale riconosciuto dalle convenzioni internazionali sottoscritte dal nostro Paese, eppure la strada su questo fronte è ancora lunga sia al livello nazionale che europeo. L’emergenza causata dalla pandemia di Covid-19 ha messo ulteriormente in evidenza la precarietà e la fragilità della partecipazione delle donne al mondo del lavoro.” - sottolinea Marco Frey, Presidente del Global Compact Network Italia - “Per questo, è necessario che i Governi insieme alle imprese diano nuovo impulso al loro impegno a supporto delle lavoratrici attive in tutti i settori produttivi. L’occasione è importante: oltre le questioni etiche e sociali, si stima che la piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro farebbe aumentare il PIL globale di 28 trilioni di dollari».
Nicola Monti, AD di Edison – azienda host dell’iniziativa, ha ulteriormente rinforzato il messaggio: “Affrontare il tema della parità di genere è importante per valorizzare competenze fondamentali per lo sviluppo del Paese. Ogni azienda può giocare un ruolo rilevante, non solo in termini di work-life balance ma di empowerment femminile e sostegno ai percorsi di carriera. Anche in questo si concretizza la responsabilità sociale d’impresa. Lavorare infatti sull’inclusione delle donne implica anche la valorizzazione di chiunque porti con sé differenze e quindi arricchimento e progresso sociale.”
Che resti ancora molto potenziale da sviluppare sui temi gender equality ed empowerment femminile, lo conferma anche il dato condiviso da Cristiana Carletti – Docente di Diritto Internazionale presso l’Università degli Studi “RomaTre”: con 63 punti su 100, l'Italia si colloca al 14° posto nell’Unione Europea sulla base dell’indice EIGE GEI 2019 che misura la parità di genere nelle posizioni decisionali nel settore politico, economico e sociale. «Posizioni apicali e divario salariale: dati statistici, misure legislative, impegni politici. È necessario che il sistema imprenditoriale risponda in modo concreto alle sfide attuali per promuovere l’empowerment di genere» ha rilanciato la professoressa, che è anche Rappresentante per l’Italia, EIGE Expert Forum. Per contribuire a rompere il soffitto di cristallo, la Commissione Europea insisterà per l'adozione della proposta di direttiva, presentata nel 2012, riguardante il miglioramento dell'equilibrio di genere nei Consigli di amministrazione, che ha fissato l'obiettivo minimo del 40 % di presenza del sesso sottorappresentato fra i membri senza incarichi esecutivi nei Consigli di amministrazione. Per affrontare l'aspetto della violenza e delle molestie in ambito lavorativo, la Commissione continuerà a incoraggiare gli Stati membri a ratificare la Convenzione OIL sull'eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro, ad attuare le norme dell'UE attualmente in vigore in materia di protezione dei lavoratori contro le molestie sessuali e a sensibilizzare i cittadini.
Daniela Bernacchi, Segretario Generale del Network italiano del Global Compact ha rivolto, quindi, ai Vertici aziendali una chiamata ad aderire ai Women’s Empowerment Principles di UN Women e UN Global Compact - sottoscritti già da oltre 3.200 Amministratori Delegati nel mondo, ed a utilizzare il Gender Gap Analysis Tool come strumento per identificare, valutare e sviluppare possibili aree di miglioramento per le aziende in materia di parità di genere. Diverse imprese fra quelle presenti, hanno manifestato l’intenzione di voler dar seguito alla call to action.
Durante l’incontro, poi, due aziende italiane già impegnate sui WEPs hanno condiviso il loro percorso a supporto del Goal 5: Edison e Salvatore Ferragamo.
“In Edison, ci siamo dati obiettivi specifici con impegni concreti e abbiamo avviato da tempo un piano d'azione su più fronti, con azioni specifiche legate al gender balance, ma non solo. – ha dichiarato Nicola Monti, AD di Edison – Il percorso è ancora in divenire e, specialmente in un settore come il nostro, parte dall’educazione, promuovendo l’avvicinamento delle ragazze alle discipline tecnico scientifiche e stimolando la consapevolezza diffusa dell’importanza della partecipazione di tutti alla vita economica del Paese. Un percorso che tenga conto delle sfide quotidiane delle donne, per arrivare al progressivo allargamento della loro presenza ai vertici”.
“Il talento femminile è alla base del successo della nostra azienda, e l'adozione degli Women’s Empowerment Principles è un passo fondamentale nel nostro percorso di accrescimento di una cultura sostenibile e di rispetto dei diritti umani” ha sottolineato Micaela Le Divelec Lemmi, AD del Gruppo Salvatore Ferragamo in cui le donne hanno sempre ricoperto un ruolo fondamentale, costituendo circa il 70% della popolazione aziendale e occupando circa il 65% dei livelli organizzativi più elevati.
Hanno preso parte al web-meeting oltre 25 Amministratori Delegati e Presidenti di aziende italiane di grandi e medie dimensioni, attive in vari settori produttivi.
Il Business & SDGs High-Level Meeting è una tavola rotonda di alto livello che il Network italiano del Global Compact ha attivato, dal 2016, per creare un’occasione di approfondimento e confronto tra business leader sul ruolo del settore privato nell’avanzamento dell’Agenda 2030.