La principale sfida del 2018 era stata, per il Network, quella di “recepire” al livello locale il modello di governance “One Global Compact” lanciato dalle Nazioni Unite e caratterizzato, principalmente, da due elementi di originalità: un più stretto coordinamento, rispetto al passato, tra gli Uffici di New York e i Network Locali attivi nel mondo; il lancio di nuovi strumenti e occasioni di scambio sui temi della sostenibilità al livello internazionale (come ad esempio, la SDGs Academy o le Action Platform) a fronte di un maggiore impegno finanziario a supporto dell’iniziativa richiesto agli attori profit in essa coinvolti. Nel 2019, al livello locale, il nuovo modello si è andato consolidando, forte anche di un trend continuativo di crescita della base italiana del movimento, così come del progressivo incremento delle adesioni al Network italiano del Global Compact (GCNI) in qualità di “Fondatori”.
Nel corso dell’anno che si sta per chiudere, sono stati anche rinnovati gli organi statutari della Fondazione con una conferma della Presidenza, di alcuni membri del Consiglio Direttivo, e con l’ingresso nel board di nuove aziende, con profili di sostenibilità maturi e nuove propositività.
A settembre, inoltre, si è avuta la nomina a Segretario Generale del GCNI di Daniela Bernacchi, professionista con grande esperienza maturata sia nel mondo delle imprese multinazionali che del non profit.
Sul fronte programmatico, il 2019 ci ha visto impegnati in modo speciale sui temi della finanza sostenibile (a cui abbiamo dedicato il quarto Ceo Meeting) e l’innovazione per l’Agenda 2030 (ampliamente esplorato a Trieste con il quarto SDG Forum). Tutto questo, senza interrompere la progettualità orientata alla promozione della circolarità e gestione sostenibile della catena di fornitura all’interno delle organizzazioni.
Per il 2020, il Network si dà obiettivi di crescita (numerica e qualitativa) ancora più sfidanti, in piena coerenza con le linee strategiche ed i quality standards condivisi con il Global Compact Office di New York: intendiamo raggiungere nuovi territori e farlo in modo capillare, riservando un’attenzione a quelle zone del nostro Paese non ancora del tutto permeate dalla cultura dello sviluppo sostenibile. C’è ancora un importante margine di sinergia con alcuni attori chiave, quali ad esempio le piccole e medie imprese che costituiscono gran parte del tessuto industriale nazionale. Proporremo a queste una nuova visione, insieme a strumenti utili per acquisire consapevolezza e “spostarsi” nella direzione indicata dagli SDGs. Per riuscire al meglio rispetto a queste sfide ambiziose ed urgenti, contiamo come sempre sul supporto istituzionale e la preziosa collaborazione dei nostri partner.
“Making Global Goals Local Business”, resta il fine ed il senso della nostra azione, condiviso proprio in chiusura d’anno da Lise Kingo, il Direttore Generale dell’UNGC, che ha onorato il nostro Network con una presenza sia nel board che nell’Assemblea di dicembre.
Buon duemilaventi.
Marco Frey, Presidente - Global Compact Network Italia