Dopo il successo della prima edizione, lo scorso 5 luglio ha preso il via il secondo round italiano di Target Gender Equality (TGE), il programma di accelerazione di 9 mesi sviluppato dal Global Compact delle Nazioni Unite e implementato in collaborazione con i Network locali. Il percorso, rivolto alle aziende aderenti a UNGC, mira a fornire loro le competenze necessarie per fissare e raggiungere ambiziosi obiettivi aziendali per l’uguaglianza di genere, in un’ottica di accrescimento dell’impatto sull’SDG 5 – Gender Equality dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Nel corso della seconda edizione italiana, organizzata con il supporto di Maire, un focus specifico è dedicato a due tematiche cruciali: il potenziamento della leadership femminile nei luoghi di lavoro e la riduzione del gender pay gap, al fine di garantire politiche salariali che assicurino pari livelli retributivi per uguali mansioni, a prescindere dal genere. Nel 2023, le companies e le PMI italiane che prendono parte al percorso sono 34.

Il programma è articolato in workshop di capacity building e occasioni di peer learning; momenti di auto-apprendimento, attraverso l’Academy UNGC; sessioni globali, organizzate da UNGC in corrispondenza di eventi istituzionali; occasioni di advocacy, networking e confronto con vari stakeholder nazionali e internazionali.

“Il percorso di accelerazione Target Gender Equality, giunto alla seconda edizione italiana, ha l’obiettivo primario di supportare le imprese aderenti nella definizione e nel raggiungimento di ambiziosi obiettivi aziendali per la parità di genere. Quest’anno, abbiamo scelto di dedicare un focus particolare anche al tema del Gender Pay Gap, che sta assumendo sempre maggiore rilevanza sia a livello comunitario, a seguito della recente approvazione della Direttiva UE sulla trasparenza retributiva, sia a livello nazionale, dove rientra tra i criteri di valutazione per l’attribuzione della Certificazione sulla parità di genere. I dati, però, evidenziano che la sfida è ancora aperta: secondo il WEF, al livello mondiale, mancano ancora 169 anni per colmare il divario di genere economico. Inoltre, si stima che la disparità di retribuzione nel nostro Paese si attesti al 17%. L'impegno di tutto il settore privato è, quindi, cruciale affinché si vada oltre la compliance normativa e si raggiungano una vera uguaglianza ed equità di genere nei luoghi di lavoro.” - ha affermato Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia, in occasione del lancio della seconda edizione italiana di TGE.

“La diversità di genere è ormai un tema strategico per il nostro settore, che ha bisogno di un maggior contributo della professionalità delle donne per riuscire a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi nei prossimi anni. La popolazione maschile non è sufficiente per mettere a terra la transizione energetica e digitale e affrontare le sfide di un’economia sostenibile; serve un ribilanciamento di genere fin dalla formazione specialistica al fine di generare l’innovazione che serve a creare valore sul lungo periodo. L’inizio del percorso di accelerazione promosso da UNGCN Italia arriva per noi come prosecuzione naturale di una traiettoria già segnata e siamo particolarmente orgogliosi di esserne gli sponsor nell’edizione 2023.” - ha dichiarato Alessandro Bernini, Amministratore Delegato di Maire, azienda che aderisce allo UN Global Compact ed è “Membro Fondatore” del Network italiano. 

Nel 2022, in occasione della prima edizione di TGE, sono state 39 le aziende italiane che hanno partecipato al programma. Sulla base delle raccomandazioni acquisite nel percorso, il 60% delle imprese partecipanti ha adottato o revisionato policy interne afferenti ai temi della parità di genere e della non discriminazione, insieme a previsioni di zero tolerance nei confronti degli episodi di violenza di genere sui luoghi di lavoro. Inoltre, il 40% delle imprese ha affermato di aver avviato l’identificazione di iniziative ed azioni specifiche da includere in un futuro action plan aziendale sull’uguaglianza di genere.

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