Lo scorso 23 novembre si è tenuto a Milano l’evento conclusivo della prima edizione del Tavolo di lavoro sul Sustainable Procurement, il percorso lanciato a marzo 2023 da UNGCN Italia, con il supporto di Edison, e riservato ad un gruppo ristretto di aziende italiane aderenti all’iniziativa onusiana, per offrire loro uno spazio di approfondimento tematico, scambio di esperienze e peer learning sul tema della gestione sostenibile delle catene di fornitura.

Quella della sostenibilità è una sfida che non si può affrontare da soli. Questo, il principale tema emerso dal dibattito. Aziende e fornitori sono chiamati a lavorare assieme, in una logica peer-to-peer, per affrontare le più grandi sfide attuali e raggiungere un obiettivo comune: generare un impatto concreto e positivo nelle rispettive realtà imprenditoriali, nelle comunità in cui operano e, in termini più ampi, nell’ambiente circostante. Allo stesso tempo, questa stretta collaborazione tra aziende e fornitori permette di creare un sistema di catene di approvvigionamento più resilienti, competitive e tutelate nel lungo termine; assicurare il controllo dei flussi di materiali ed informazioni; sincronizzare domanda e produzione, ottimizzando quindi le performance; e, infine, gestire i rischi aziendali, sia da un punto di vista operativo che reputazionale. Si evince chiaramente, quindi, quanto sia importante cooperare e co-progettare: il fornitore non è soltanto colui che offre un bene o servizio, ma è colui con il quale si scambia know-how e si sviluppa innovazione.

Gestire gli impatti ambientali, etico-sociali, di governance ed economico-finanziari delle catene di fornitura, integrando strategie e obiettivi di sostenibilità, risulta pertanto sempre più cruciale: non solo perché è la cosa giusta da fare, ma anche perché rappresenta un fattore competitivo per il business. Questo concetto è stato sottolineato anche dai fornitori che, in occasione dell’evento, hanno presentato le proprie esperienze dirette sul tema: i loro percorsi di sostenibilità, seppur a diversi livelli di maturità, sono accomunati tutti dalla convinzione che questo sia un investimento necessario, più che un costo.

Come è emerso dal dibatto, per gestire le filiere in chiave sostenibile ed efficace, è importante tenere in considerazione alcuni aspetti imprescindibili. Innanzitutto, il coinvolgimento dei fornitori deve essere strutturale e continuativo nel tempo. Inoltre, le imprese – così come le realtà che appartengono alle loro supply chain – devono guardare all’obbligatorietà della rendicontazione dei propri impatti non più come un ostacolo o elemento di complessità, ma come un’opportunità per creare una relazione ancora più stabile e costruttiva e per massimizzare il ruolo di accompagnamento sinergico delle grandi aziende rispetto alle PMI. Allo stesso tempo, laddove i Governi nazionali non abbiano adottato normative sul tema, le imprese possono far riferimento alle numerose convenzioni internazionali, che offrono una guida per attivare strategie ed iniziative a tutela dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. Inoltre, è stata evidenziata l’importanza di un sano pragmatismo nell’utilizzo degli strumenti a disposizione delle imprese, come le policy ed i codici di condotta interni, le piattaforme e i sistemi di qualifica dei fornitori, in modo da garantire una piena corrispondenza tra ciò che viene dichiarato e poi concretamente implementato. Infine, bisogna sempre considerare la sostenibilità di un’impresa e della propria catena di fornitura come una questione di strategia olistica, senza dimenticare che alcune decisioni che impattano positivamente sull’ambiente possono avere contemporaneamente un impatto negativo sui diritti umani.

In occasione dell’evento conclusivo, è stato presentato il Report sugli esiti della prima edizione del Tavolo di lavoro, che ha visto il coinvolgimento di 37 aziende italiane aderenti a UNGC, di diverse dimensioni, operanti in vari settori merceologici e particolarmente impegnate sul tema. Le imprese partecipanti hanno una dimensione significativa nel panorama nazionale in termini di numero di dipendenti (oltre 365.000) e di fornitori (oltre 150.000). Nel Report, è evidenziato che l’85% di queste ha definito obiettivi ESG legati alle supply chain e previsto delle attività di stakeholder engagement per trasferire competenze ai propri fornitori, condividere best practices e promuovere una cultura diffusa della sostenibilità. Tuttavia, le sfide riscontrate sono ancora molte, soprattutto legate alla raccolta di dati primari coerenti e omogenei e alla necessità di aderire a regolamentazioni stringenti al livello di rendicontazione europea e di due diligence.

» Scarica il Report sugli esiti della prima edizione del percorso.

Considerata la centralità del tema, la rete italiana del Global Compact ONU ha deciso di rendere il Tavolo di lavoro sul Sustainable Procurement un programma permanente del Network.

» Per maggiori informazioni sul percorso, scrivere a: Laura Capolongo, Programme & Engagement Manager - UNGCN Italia, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”

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