Nel quadro delle attività promosse dal Padiglione Italia nel contesto della COP30 tenutasi a Belem – Brasile – dal 10 al 21 novembre, UNGCNI in collaborazione con RemTech Expo ha promosso l’incontro “La Natura per affrontare la sfida dei cambiamenti climatici: imprese e rigenerazione urbana”. In particolare, la sessione a cura del Network italiano di UN Global Compact ha rappresentato l’occasione per presentare lo studio “Le aziende italiane e la tutela del capitale naturale per contrastare il cambiamento climatico”, un lavoro di ricerca portato avanti nel corso del 2025 in collaborazione con The European House – Ambrosetti, l’Università Ca’ Foscari Venezia e con il supporto di Edison SpA.

L’incontro a Belem è stato preceduto dai saluti istituzionali di Francesco Corvaro, Inviato Speciale del Governo italiano per il cambiamento climatico e di Alessandro Guerri, Direttore Generale della Direzione generale affari europei, internazionali e finanza sostenibile del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

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Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCNI, ha introdotto la ricerca ricordando che il nostro sistema economico stia operando, stando ai dati della scienza, oltre i confini di sicurezza del Pianeta, in particolare su alcuni ambiti come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e il degrado di oceani e suolo. Considerato che circa il 50% del PIL mondiale dipende dalle risorse e dai servizi forniti dalla natura adoperarsi e investire nella tutela del capitale naturale e nella conservazione della biodiversità non si può più considerare solamente una scelta morale ma un imperativo strategico per gli attori economici. La prof.ssa Elena Semenzin ha definito il contesto scientifico nel quale si è sviluppata la ricerca, in particolare dando evidenza del nesso tra i cambiamenti climatici e la perdita di capitale naturale, rimarcando l’importanza del coinvolgimento delle Università come attore strategico a supporto del processo di trasformazione dell’economia. Carlo Cici, Partner e Head of Sustainability di The European House – Ambrosetti ha successivamente presentato alcuni aspetti della ricerca a partire dalla metodologia di indagine, la selezione del campione e i principali risultati sia per quanto riguarda le imprese che per quanto riguarda gli attori finanziari rimarcando come se da un lato vi sia una crescente consapevolezza e attenzione sulla tutela del capitale naturale come elemento cruciale nella definizione di strategie di business sostenibili dall’altra esistono barriere come la mancanza di metriche e standard, gap di competenze e costi che ne rallentano il processo. Elena Guarnone, Head of Sustainability di Edison ha contribuito condividendo l’esperienza dell’azienda, già fortemente coinvolta nel processo di transizione energetica, ricordando come la tutela del capitale naturale sia uno dei quattro pilastri della strategia di sostenibilità dando risalto ad alcuni progetti concreti di protezione della biodiversità attraverso i quali si sostanzia l’impegno di Edison.

In conclusione, Daniela Bernacchi ha dato spazio alle raccomandazioni per le imprese, uno dei principali obiettivi della ricerca, sintetizzandole in quattro azioni principali: analizzare (mappare dipendenze e impatti); mirare (definire ambizione e selezione poche azioni ad alto impatto); attrezzarsi (sviluppare competenze ed esplorare tecnologie); coinvolgere (creare alleanze strategiche multistakeholder). Come sottolineato dall’Executive Director la sfida sarà estendere questa crescita di attenzione ai temi della natura a tutto il sistema economico insistendo sull’opportunità e la responsabilità di agire per costruire un’economia prospera e realmente sostenibile.

Qui (link) la ricerca completa per approfondire i risultati.

Fonte Immagini: italycop30.org

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