Il 3 aprile si è tenuto il primo webinar del ciclo straordinario di appuntamenti organizzato dall’Academy del Global Compact per supportare le aziende di tutto il mondo nella gestione della crisi provocata dalla pandemia di COVID-19.

Sono intervenuti: Amina J Mohammed, UN Deputy Secretary-General; Lise Kingo, CEO e Executive Director del Global Compact; Alan Jope, CEO di Unilever.

Con i loro contributi, gli speaker hanno tracciato le linee guida di un approccio all’emergenza globale che resti saldamente ancorato ai principi dell’etica dell’economia e dello sviluppo sostenibile. In questo tempo di incertezza, si rafforza l’esigenza di uno sforzo coordinato e reciprocamente ispirato fra tutti gli attori in campo.

Il Global Compact Leaders Summit, evento organizzato da UNGC per celebrare i vent’anni della fondazione del Global Compact e in programma per il 15 e il 16 giugno a New York è stato riconvertito in modalità online, mentre la celebrazione in persona è stata rimandata al 2021.

Gli aderenti (business e non business) sono invitati a partecipare alle sessioni online compilando il form apposito.

I Dieci Principi del Global Compact delle Nazioni Unite per guidare i business leader nel rispondere alla crisi

 

Il Global Compact, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa a livello globale, invita i leader aziendali di tutto il mondo a unirsi per sostenere i lavoratori, le comunità e le aziende colpite dalla pandemia COVID-19. Un piano internazionale coordinato, che coinvolga il settore privato, sarà fondamentale per sostenere le persone e le aziende interessate, limitare ulteriori perturbazioni dell'economia e facilitare la continuità del business per una rapida ripresa. I Dieci Principi del Global Compact possono essere fonte di ispirazione, per le aziende, per rispondere alla crisi ed all’incertezza di questo tempo.
Dieci Principi ed SDGs sono, poi, anche un’importante guida per pensare al “dopo”, per continuare a lavorare insieme – ora più di prima – per la realizzazione di una nuova economia ed una nuova società. Entrambe, più resilienti, sane, eque e capaci di vivere in equilibrio con la natura.

La parità di genere nei Consigli di Amministrazione è ancora lontana. A livello globale, le donne occupano il 16,9% dei posti nei CdA, ce lo dice il sesto report Global's Women in the Boardroom di Deloitte che analizza 67 Paesi in Europa, Asia, Africa, Medio Oriente, Nord e Sud America.

Global's Women in the Boardroom evidenzia che, attualmente, i paesi con il più alto numero di donne nei Consigli di Amministrazione sono la Norvegia con il 41%, la Francia con il 37%, e la Svezia con il 33%.

Il Report sottolinea anche come sia necessario intervenire con una legislazione specifica per aumentare il numero di donne nei Consigli di Amministrazione. I paesi, infatti, privi di riferimenti normativi dedicati hanno meno del 10% di donne nei Board of Directors.

A novembre, durante l’ottava edizione della Settimana SRI, il Forum per la Finanza Sostenibile ha presentato tre ricerche sull’Investimento Sostenibile e Responsabile (SRI) in Italia. Le tre pubblicazioni si concentrano rispettivamente su: azione dell’Unione Europea e implicazioni per il mercato italiano, relazione tra cambiamento climatico e scelte finanziarie dei risparmiatori, politiche SRI degli investitori previdenziali.

L’«Italian Sustainability Photo Award» è il concorso fotografico organizzato da PIMCO con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sul tema della sostenibilità (con tre focus speciali su ambiente, società e governance). Verranno premiate le fotografie che riusciranno a raccontare, con più efficacia e qualità, l’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile al livello nazionale. Oggetto degli scatti dovranno essere situazioni ed aspetti connessi alla quotidianità nelle sue molteplici sfaccettature.

Una prestigiosa giuria composta da fotografi, photo editor e giornalisti internazionali assegnerà i premi per la Migliore Foto Singola e la Migliore Storia Fotografica. Inoltre, verrà selezionata la migliore proposta in termini di progetto fotografico che riceverà un contributo per la realizzazione del valore di 10.000 euro.

La deadline per l’invio della propria proposta, è fissata al 28 febbraio 2020.

La Sustainable Ocean Business Action Platform del Global Compact delle Nazioni Unite riunisce rappresentanti di Governi, mondo accademico e imprese per determinare come le industrie oceaniche possano avanzare verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Il lavoro della piattaforma si basa sui Dieci Principi del Global Compact delle Nazioni Unite, che delineano le responsabilità delle imprese nei settori dei diritti umani, del lavoro, dell'ambiente e della lotta alla corruzione.

L'oceano è vitale per il benessere e la prosperità dell'umanità. Per realizzare le ambizioni globali delineate dagli SDG, ci troviamo di fronte alla necessità di espandere il nostro uso dell'oceano. La produzione di cibo, materie prime, energia ed i servizi di trasporto dovranno però rispettare criteri di sostenibilità, per contribuire alla riduzione del riscaldamento globale e degrado ambientale. Oggi, minacce come la sovrapesca (overfishing), i rifiuti marini e l'acidificazione hanno reso molto fragile la salute degli oceani.

Per il secondo anno, il Global Compact Network Italia lancia la campagna “SDG Pioneer Local Round” per individuare un nuovo SDG Pioneer Italy.

Usare il business come forza positiva a supporto degli SDGs: coerentemente con tale visione, il concorso punta ad individuare e celebrare un/-a Business Professional attivo/-a a qualsiasi livello all’interno di un'azienda aderente al Global Compact (direttamente, o come Subsidiary) e quotidianamente impegnato/-a nell’avanzamento dell’Agenda 2030.

* Update aprile 2020: A causa della pandemia di COVID-19, il Leader Summit 2020 si terrà in modalità on-line, mentre le celebrazioni dal vivo sono state rinviate al 2021. Per maggiori informazioni, scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Il 15 e 16 giugno di terrà a New York, presso la sede Nazioni Unite ed il Jacob Javits Center, il Leaders Summit 2020 promosso dall’UN Global Compact. Nell’occasione, verrà anche celebrato il ventennale del Global Compact. La cerimonia si terrà nella iconica UN General Assembly Hall. Era il 31 gennaio 1999, quando l’ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, lanciò il Global Compact nell’ambito del Word Economic Forum a Davos, invitando tutti gli attori dello sviluppo sostenibile ad unirsi al neonato movimento.

Sviluppata dall’UN Global Compact insieme a B Lab, la SDG Action Manager è una soluzione web-based destinata alle imprese impegnate nell’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, qualsiasi sia la localizzazione, dimensione ed il settore produttivo. Un nuovo strumento di assessment interno sulle performance aziendali connesse alla sostenibilità, che consente di fissare obiettivi di crescita nelle aree più strategiche in cui resta elevato il potenziale di sviluppo. Assessment interno, come autovalutazione dinamica, benchmarking e miglioramento.

Dear UN Global Compact Participant,

Welcome to the Decade of Action: As we enter into 2020, allow me to share with you some reflections about my fears, hopes and great expectations for an important year — at the threshold of a critically important new decade that UN Secretary-General António Guterres has named the “Decade of Action.

I fear that we are running out of time: At the startline for the Decade of Action, the world is falling badly behind in the race to avert the climate crisis. 2019 was the hottest year on record, concluding the hottest decade on record. And the trend is set to continue. In November 2019, 11,000 climate scientists sounded the alarm, saying the Earth is “clearly and unequivocally” facing a climate emergency and warning that we are running out of time to reverse the trend. 

We are all impacted by climate change. Heatwaves, wildfires, storms, droughts, floods and rising sea levels are threatening the livelihoods and safety of billions of people. For some, survival relies on global leadership and action NOW. In May 2019, the UN Secretary-General visited Tuvalu, a country that, together with other island countries in the Pacific Ocean, faces sea-level rise four times greater than the global average. And yet, despite hard scientific data and living proof, we all left disappointed from COP 25 in Madrid and its urgent call to Governments to transition away from dependence on fossil fuels. In fact, rather than falling, CO2 emissions continue to rise.

Lo scorso 17 dicembre è stata lanciata, a Milano, la CFO Taskforce costituita di recente dall’UN Global Compact per dare nuovo impulso all’avanzamento dei 17 Global Goals sulla base di un programma di lavoro pluriennale. In altre parole, una nuova forma di collaborazione di altissimo livello per trovare tutte le risorse necessarie per “vincere” le sfide globali indicate dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile.

Fra i fondatori della Taskforce, ci sono gli italiani: Enel, Eni, Pirelli, Terna.

La principale sfida del 2018 era stata, per il Network, quella di “recepire” al livello locale il modello di governance “One Global Compact” lanciato dalle Nazioni Unite e caratterizzato, principalmente, da due elementi di originalità: un più stretto coordinamento, rispetto al passato, tra gli Uffici di New York e i Network Locali attivi nel mondo; il lancio di nuovi strumenti e occasioni di scambio sui temi della sostenibilità al livello internazionale (come ad esempio, la SDGs Academy o le Action Platform) a fronte di un maggiore impegno finanziario a supporto dell’iniziativa richiesto agli attori profit in essa coinvolti. Nel 2019, al livello locale, il nuovo modello si è andato consolidando, forte anche di un trend continuativo di crescita della base italiana del movimento, così come del progressivo incremento delle adesioni al Network italiano del Global Compact (GCNI) in qualità di “Fondatori”.

Nel corso dell’anno che si sta per chiudere, sono stati anche rinnovati gli organi statutari della Fondazione con una conferma della Presidenza, di alcuni membri del Consiglio Direttivo, e con l’ingresso nel board di nuove aziende, con profili di sostenibilità maturi e nuove propositività.

La quarta edizione dell’Italian Business & SDGs Annual Forum, promossa dal Global Compact Network Italia (GCNI) si è tenuta il 14 e 15 ottobre a Trieste presso il MIB Trieste School of Management. L’evento è stato ospitato dal Gruppo Hera, con il supporto di Assicurazioni Generali, illycaffè, Leonardo, MIB Trieste School of Management e con il patrocinio di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Comune di Trieste e Confindustria Venezia Giulia.
Al Forum, che è l’occasione annuale di confronto multistakeholder sul ruolo del settore privato nel raggiungimento degli SDGs indicati dall’Agenda 2030, hanno preso parte 140 partecipanti, 60 aziende, 11 organizzazioni non profit, 6 rappresentanti di istituzioni locali e nazionali, 11 enti di ricerca e università.

Innovazione per l’Agenda 2030

La quarta edizione ha approfondito il binomio Innovazione-Agenda 2030.

Per soddisfare la visione dell’Agenda 2030, orientata al raggiungimento di uno sviluppo sostenibile che non lasci nessuno indietro, è necessario che le aziende vadano ben oltre la logica del «business as usual», e scelgano l’adozione di un approccio trasformativo - caratterizzato da mentalità innovative, dalla diffusione di nuovi modelli di business e dalla sperimentazione di tecnologie dirompenti - e la creazione di partnership non convenzionali.

Tutti gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) contenuti nell’Agenda sono leve per l’innovazione e la sperimentazione di nuove soluzioni, con un effetto positivo in termini di accrescimento della competitività del settore privato.  

Come sottolineato da Sergio Mercuri - Ministro Plenipotenziario, Coordinatore per i temi della sostenibilità, Direzione Generale per la Mondializzazione e le Questioni Globali, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, anche la Unione Europea individua nell’innovazione un attivatore trasversale per la transizione verso la sostenibilità e il presupposto essenziale per un’economia UE in linea con gli SDGs.

 

Approccio trasformativo

Il tema della trasformazione è stato centrale nel dialogo tra l’AD del Gruppo Hera, Stefano Venier, e il Presidente di Assicurazioni Generali, Gabriele Galateri di Genola – aziende con una forte presenza sul territorio e profili di sostenibilità consolidati. Hanno sottolineato la centralità delle azioni concrete nel processo di avanzamento dell’Agenda 2030. Non si tratta, infatti, secondo i due Vertici, di attuare delle rivoluzioni all’interno delle aziende, bensì di lavorare giorno dopo giorno ed in modo continuativo al processo di trasformazione. In questa chiave, è fondamentale ragionare in modo integrato, guardare all’intero modello di business e porre attenzione agli impatti delle operazioni d’impresa lungo tutta la filiera, sul territorio e sulle comunità.

L’approccio trasformativo deve tenere conto della dimensione sia lavorativa che sociale di tutti gli stakeholder aziendali che vanno tutelati in una logica d’inclusione e di coinvolgimento. È fondamentale operare, dunque, per una transizione “giusta” (just transition).

 

Partnership

È emerso in modo chiaro dai saluti Istituzionali e dagli interventi di Stefano Fantoni, Presidente della Fondazione Internazionale Trieste e Champion ESOF 2020, Maria Cristina Pedicchio, Presidente dell’Istituto Nazionale di Oceanografia Sperimentale e Federico Testa, Presidente di ENEA quanto sia rilevante il ruolo delle partnership fra aziende, mondo della ricerca e le istituzioni ai fini della realizzazione dello sviluppo sostenibile. Per ottenere risultati concreti, misurabili e raggiungibili è necessario aprirsi alla contaminazione di idee e strumenti. È stato sottolineato quanto la scienza debba essere connessa ai problemi della società, per essere di supporto ad un benessere diffuso della collettività. Non meno importante, deve essere considerato il collegamento fra trasformazione tecnologica ed esigenze espresse dal tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato soprattutto da piccole e medie imprese.

Anche da questi speaker, è stato sottolineato come l’innovazione sia “giusta” se produce un impatto socio-economico positivo e diffuso.

 

Competitività

La connessione Innovazione-Agenda 2030 è stata, in chiusura della giornata, calata in modo più specifico in quattro focus tematici:  inclusione, resilienza, economia circolare e finanza sostenibile. Questi temi sono stati esplorati grazie al contributo di Barbara Falcomer, Direttore Generale di Valore D, Andrea Maggiani, Direttore Generale di Carbonsink, Fabio Iraldo, Professore della Scuola Superiore Sant’Anna e Francesco Bicciato, Segretario Generale del Forum per la Finanza Sostenibile. Integrare questi modelli nel business rappresenta una fonte di competitività per il settore privato: quando l’azienda è in grado di valorizzare le diversità ed essere inclusiva – soprattutto in termini di gender - registra performance di business migliori; lo sviluppo di misure di adattamento e mitigazione al cambiamento climatico e il porsi obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni rende il settore privato più resiliente e competitivo, avvicinandolo anche al settore finanziario che oggi è molto orientato al green; l’adozione di modelli di business circolari implica da un lato rendere più efficiente l’uso delle risorse, e dall’altro riprogettare l’intero processo produttivo, aumentando le opportunità di business in ogni fase del ciclo di vita del prodotto; la finanza orientata verso progetti di sostenibilità rappresenta uno strumento di investimento innovativo e un alleato per le imprese per implementare azioni concrete con impatti sul territorio.

 

Tavoli di lavoro

sdg forum trieste nota sugli esiti della due giorni

I partecipanti al Forum si sono confrontati su inclusione, resilienza, economia circolare, finanza sostenibile in Tavoli di lavoro nella mattinata del 15 ottobre, con l’obiettivo di elaborare proposte di azione da implementare nel 2020 nella cornice del Global Compact Network Italia. 

Sono state delineate come esigenze prioritarie e trasversali per le imprese: trovare le giuste modalità di coinvolgimento di tutta la catena del valore, non solo fornitori e sub-fornitori, ma anche cittadini e clienti e quindi creare consapevolezza all’interno ma anche all’esterno del contesto aziendale.

Dall’attività dei Tavoli di lavoro sono emerse sette proposte presentate in plenaria e votate da tutti i partecipanti del Forum. Nell’immagine accanto sono riportate tutte le proposte e i risultati della votazione. In particolare le prime tre proposte fanno riferimento a: - la realizzazione di un workshop sul tema della Finanza Sostenibile; - la creazione di linee guida sulla circolarità rivolte agli uffici acquisti aziendali; - promozione di una CEO roundtable sul tema inclusione e gestione della diversità in azienda.

Per tutte queste azioni, il GCNI è stato ritenuto un partner ideale per affiancare le imprese – in termini di formazione, approfondimento e condivisione di esperienze - nel loro percorso verso la sostenibilità.

 

Principali citazioni

“Negli undici anni che abbiamo a disposizione da qui al 2030, dobbiamo muoverci in uno spirito collettivo. Le imprese devono coinvolgere non solo le loro filiere, ma anche cittadini e consumatori: in linea con la natura universale dall’Agenda 2030 tutti gli attori devono dare un contributo alla realizzazione di una società più equa e inclusiva. Non ci dimentichiamo che nella prospettiva del Global Compact delle Nazioni Unite non ci può essere sostenibilità senza inclusione”.
Marco Frey – Presidente del Global Compact Network Italia

L'impegno delle aziende è uno dei fattori essenziali per il successo della transizione indicata dalle Nazioni Unite e proprio il territorio di Trieste, in questo senso, mostra in maniera chiara cosa può fare un'impresa correttamente orientata (penso al nuovo depuratore di Servola “che parla no il Mare”, esempio rilevante di tecnologia smart ed innovativa al servizio dell’ambiente e della comunità). Il settore privato, nel suo complesso, per incidere e fare davvero la differenza, deve porre la sostenibilità nel cuore stesso della propria ragion d'essere, dandosi una visione di lungo periodo che sia supportata non soltanto, all'interno, da adeguate risorse progettuali ed economiche ma anche, all'esterno, da cornici legislative coerenti, che orientino ad ampio raggio gli investimenti e i processi di reindustrializzazione che saranno richiesti nei prossimi anni”.
Stefano Venier – Amministratore Delegato del Gruppo Hera

Nel business assicurativo di Generali la responsabilità ambientale, sociale e di governance è integrata con i suoi obiettivi. Generali aderisce ai più avanzati principi internazionali per la sostenibilità e in particolare promuove i Sustainable Development Goals (SDGs). Lo testimoniano iniziative come, ad esempio, gli investimenti in innovazione e trasformazione digitale per € 1 miliardo entro il 2021 e la strategia sul cambiamento climatico, approvata nel 2018, che prevede azioni specifiche su investimenti e underwriting e identifica nel dialogo e coinvolgimento degli stakeholder lo strumento per favorire la transizione verso una società a basso impatto ambientale”.
Gabriele Galateri di Genola - Presidente di Assicurazioni Generali

 

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Daniela Bernacchi è il nuovo Segretario Generale delGlobal Compact Network Italia (GCNI). Sarà lei, quindi, a guidare per i prossimi tre anni - insieme al prof. Marco Frey (Presidente) e in sinergia con il Consiglio Direttivo del Network – la Fondazione che ha mandato dalle Nazioni Unite di coordinare e promuovere a livello nazionale il “Global Compact” - progetto onusiano orientato alla promozione dello sviluppo sostenibile su scala globale

Dopo una carriera ventennale nel marketing di grandi e prestigiose multinazionali attive nei settori dell’editoria (Gruner und Jahr-Mondadori), entertainment (The Walt Disney Company) ed energia (Liquigas-SHV) - raggiungendo il ruolo di Direttore Marketing, Bernacchi ha proseguito la sua esperienza professionale in ambito non profit. Negli ultimi 12 anni, è stata Direttore Generale di due primarie organizzazioni non governative italiane, WeWorld e Fondazione Cesvi, entrambe impegnate in Africa, Asia e Sud America con programmi umanitari e di sviluppo, ed un focus particolare sui diritti umani e la crescita inclusiva e sostenibile. Fino a febbraio 2019, ha fatto inoltre parte del Board di «Alliance2015», network che riunisce 8 importanti ONG europee impegnate per la diffusione degli SDGs – Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite in 89 Paesi del mondo.

Francesca Martucci, classe 1988, Sustainability Specialist presso Pirelli & C., è la prima Pioniera italiana per gli SDGs.

Il Global Compact Network Italia ha individuato nella Young Business Leader - attiva nel settore Auto & Parts - la vincitrice nazionale del riconoscimento SDG Pioneer Italy 2019, che mira a valorizzare quei giovani professionisti aziendali che si sono contraddistinti per uno straordinario impegno nell’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite.

Il Gruppo Feralpi, leader europeo nella produzione di acciai per l’edilizia, ha aderito alla TenP – Sustainable Supply Chain Self-Assessment Platform attiva dal 2016 e gestita dal Global Compact Network Italia. 

La Piattaforma TenP funziona come strumento di monitoraggio e valutazione a supporto dell’impegno delle aziende per una gestione etica e sostenibile della propria supply-chain.

Insieme al Gruppo Feralpi, sono Partner di TenP: A2A, Acea, Edison ed il Gruppo Sofidel.

Il 4 e 5 giugno si è tenuto a Berlino il primo incontro dello European Peer Learning Group sul tema Corporate Climate Strategies. L’iniziativa è stata organizzata dai Network Locali del Global Compact tedesco, francese, spagnolo, italiano, svizzero e danese. L’obiettivo è di promuovere il dialogo tra aziende provenienti da diversi contesti nazionali e favorire il confronto tra le proprie esperienze sull’importanza di adottare una strategia aziendale sul clima e di porsi obiettivi climatici ambiziosi, che siano in linea con il target definito dall’Accordo di Parigi sul Clima di limitare l’aumento del riscaldamento globale a 1.5° C.

Al meeting hanno partecipato 20 aziende tra cui 4 italiane: A2A, Artsana, Ferrovie dello Stato, Snam, già impegnate su una propria strategia sul clima. Durante l'incontro è stata discussa l'importanza di un allineamento del settore business agli Science-Based Targets.

Le aziende partecipanti hanno avuto modo di lavorare in modo interattivo con scambi di esperienze aziendali e lavori di gruppo. Dapprima sono stati individuati i driver fondamentali che spingono le aziende a elaborare una strategia sul clima: il commitment del top management, la credibilità del brand e la reputazione aziendale, le aspettative e la trasparenza verso gli stakeholder, l’accrescimento della competitività dell’azienda e delle opportunità di mercato.

Intervista a Francesca Martucci – Sustainability Specialist in Pirelli & C.

1. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, lanciata dalle Nazioni Unite nel 2015, è ormai riconosciuta - diffusamente - come principale framework e linea guida per una trasformazione dell’economia e delle società nel rispetto dei diritti umani e del lavoro, dei principi di dignità, eguaglianza e non discriminazione, dell’ambiente. Come Sustainability Specialist e appassionata dei temi, può spiegarci quali sono – secondo lei - i reali punti di forza di questo strumento di promozione ed implementazione dello sviluppo sostenibile?

Il 2015 ha segnato un momento di grande cambiamento per il mondo della sostenibilità. L’esperienza maturata con i Millennium Development Goals ha portato al coinvolgimento nella definizione di Obiettivi Globali  un maggior numero di attori e tale scelta si è dimostrata vincente. Le consultazioni hanno portato alla definizione di 17 obiettivi chiari, condivisi e misurabili: i Sustainable Development Goals (SDGs). La pubblicazione dei 169 target sottostanti gli SDGs ha permesso una maggiore comprensione di questi ultimi fornendo ai soggetti destinatari spunti concreti su come contribuire attivamente al loro raggiungimento. Tra questi, al settore privato è stato riconosciuto un ruolo chiave accanto agli Stati Membri fin dal momento di definizione dei target. Il maggiore coinvolgimento delle aziende ha portato a una maggiore visibilità di queste tematiche nell’ambito di eventi e dibattiti pubblici, nonché sui social media. Ciò ha permesso di raggiungere un’audience molto ampia rispetto al passato e tante persone, anche individualmente, hanno deciso di attivarsi e diventare promotori degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Si è tenuta il 21 maggio presso la FEEM - Fondazione Eni Enrico Mattei a Milano la prima Riunione dei Membri Fondatori del Global Compact Network Italia per l’anno in corso, a cui hanno preso parte oltre 30 rappresentanti di aziende e organizzazioni aderenti. Tra gli obiettivi dell’incontro, quello di eleggere il nuovo Consiglio Direttivo e la nuova Presidenza del Network, nell’ambito del più ampio processo di rinnovo degli Organi Statutari che ha cadenza triennale.

Il nuovo Consiglio Direttivo è composto da 11 Membri di cui: - 8 sono professionisti di aziende attive in vari settori produttivi (in due casi, si tratta di PMI); - 3 provengono dal mondo non profit. Il rapporto business – non business all’interno del nuovo Board of Directors rispecchia perfettamente la composizione del Network al livello nazionale (2/3 imprese, 1/3 organizzazioni stakeholder). 

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Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”

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